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STUDIO KAI – PERSONAL TRAINER GENOVA, OSTEOPATA, NUTRIZIONISTA A GENOVA

FALSE CREDENZE SUI GRASSI

”I GRASSI FANNO MALE perchè fanno mettere su pancia, pelle, gonfiore, tappano le arterie..” spesso si sente dire cosi, e si tende poi ad eliminare alimenti contenenti grassi, a modificare i metodi di cottura usando meno grassi per cuocere, come ingrediente, a preferire alimenti contenenti bassi livello di grasso. Sfatiamo questi falsi miti con la scienza:

  1. Non è vero che la margarina è il grasso da condimento più leggero e salutare: pur ideato come sostituto leggero del burro, è un grasso alimentare ricco di acidi grassi saturi. È sempre preferibile condire gli alimenti con olio di oliva (meglio ancora se extravergine) che, viste le sue importanti proprietà, è il grasso da condimento tipico dell’alimentazione italiana, pur raccomandando di non eccedere nelle quantità, per il suo apporto calorico pari a quello degli altri grassi.

  2. Non è vero che la cottura in forno sia “più sana” di altri tipi di cotture; l’elevato quantitativo di olio che si mette nella teglia e le elevate temperature che si raggiungono per lungo tempo determinano una degradazione importante dei grassi di cottura.

  3. Non è vero che le uova siano da evitare in caso di colesterolemia elevata; basta non farne un consumo eccessivo e fare attenzione alle altre fonti di grassi saturi, in particolare salumi e formaggi.

  4. Non è vero che il pesce fresco e selvatico goda di migliori caratteristiche nutrizionali rispetto al prodotto di acquacoltura o a quello surgelato o decongelato i quali possono costituire un’alternativa nutrizionalmente molto valida ed anche di minor costo.

  5. Non è vero che sia necessario, o migliore, o sufficiente usare prodotti leggeri per stare in forma o per dimagrire. Occorre sempre controllare le quantità e fare attenzione a non giustificare eccessi di assunzione sulla base dell’idea che “tanto si tratta di un prodotto alleggerito in calorie”.

    Alimenti light

    Secondo le norme dell’Unione Europea, possono essere contrassegnati con l’espressione inglese light, leggero, quegli alimenti che presentano un contenuto nutritivo o energetico diminuito di almeno il 30% rispetto a quello della media della categoria. Gli “alleggerimenti” che vengono comunemente effettuati in Italia comprendono una riduzione del contenuto di zucchero, comunemente sostituito con dolcificanti acalorici o a basso tenore calorico e una riduzione del contenuto di grassi.

    Queste riduzioni sono certamente positive per il consumatore in quanto implicano minori apporti di energia e di grassi e/o colesterolo e/o zucchero, purché non siano una scusa per consumarne di più, poiché leggeri. Oltretutto gli alimenti leggeri potrebbero indurre un minore senso di sazietà, che insieme alla falsa percezione di leggerezza potrebbe comportare il rischio di concedersi maggiori quantità di prodotti leggeri, senza ricavarne alcun vantaggio neanche dal punto di vista della riduzione del peso corporeo.

Ad Maiora Semper

StudioKAI

informazioni prese dalla linea guida del crea (centro di ricerca alimenti e nutrizione)https://www.crea.gov.it/web/alimenti-e-nutrizione/-/linee-guida-per-una-sana-alimentazione-2018